
Bruno Munari era un’artista? Certamente. Un pittore o scultore? Entrambe le cose. Era uno scrittore? Si, e anche molto bravo a raccontare che cosa sia la creatività e come realizzare un progetto.
Bruno Munari, semplicemente, è stato molte cose: protagonista della ricerca artistica dal futurismo alla fondazione del MAC, designer, creatore di libri geniali.
E non ho finito! All’appello manca: pedagogo, pubblicitario, grafico, illustratore, teorico della progettazione, inventore, insegnante. Tutto questo per dirti che è difficile stargli dietro nelle mille sfaccettature della sua carriera.

Nasce a Milano il 24 ottobre 1907. Munari, nel corso di tutta la vita, non ha mai smesso di produrre arte e design, attraversando correnti e anticipando tendenze. Ha collaborato con artisti, designer, editori, dando vita a una mole enorme di progetti. Per questo dicevo, è veramente difficile stare dietro a un genio così iperattivo. Dalla nascita del figlio Alberto, inizia a scrivere libri per bambini. Nei decenni successivi, Bruno Munari si cimenta anche anche nella progettazione di giochi per sviluppare la creatività e di un vero e proprio metodo pedagogico.
Non ci deve essere un'arte staccata dalla vita: cose belle da guardare e cose brutte da usare.
A partire dagli anni Sessanta, diventa poi uno dei protagonisti del dibattito che si sta creando attorno alla progettazione industriale.
Riceve più volte il Premio Compasso D’oro. Alcuni suoi progetti sono diventati dei veri e propri oggetti di culto, come l’Abitacolo: un’innovativa struttura componibile, leggera (solo 65 chili) e facile da montare, realizzata con tondini di acciaio. E la lampada Falkland, dove sette anelli di metallo danno la forma a una maglia elastica tubolare.
Negli anni Ottanta, si dedica anche alla scultura e alle installazioni in acciaio. Non perde il gusto per l’ironia (nel 1958 aveva creato la “scultura da viaggio”, un pieghevole per ricreare un ambiente familiare quando si deve pernottare in albergo) e presenta gli Oli su tela, una serie di quadri creati sgocciolando oli vegetali sulle tele. Espone nei musei, organizza progetti editoriali, scrive, interviene in dibattiti e lezioni fino alla metà degli anni Novanta. Muore a Milano il 29 settembre 1998.
Giocare con l'arte
Bruno Munari ha un rapporto speciale con il mondo dell’infanzia.
Come anticipato, a partire dagli anni Quaranta inizia a scrivere libri per l’infanzia, progettando anche giocattoli, come la “scimmietta Zizì” in gommapiuma, e i famosi Libri Illeggibili: libri dove l’attenzione è sull’oggetto e non sul contenuto del libro. Sono da toccare e vedere, interagendo con colori, texture e formati originali.
L’oggetto stesso diventa contenuto, e presto anche un giocattolo per i bambini: i Prelibri. Di piccole dimensioni, ricchi di immagini e di elementi tattili che non seguono una struttura rigida, permettono al bambino di assistere a una storia diversa a seconda di come manipola il libro.
Per Munari l’apprendimento non deve essere passivo, né tantomeno uguale per tutti. Ognuno, guidato dalla proprio curiosità, può avvicinarsi al mondo attraverso prove e sperimentazioni.
Fantasia
Fantasia, uno dei libri più interessanti che si possono leggere sulla creatività.
Pubblicato nel 1977, è un piccolo capolavoro ricco di spunti di riflessione. Bruno Munari distingue tra fantasia, invenzione, creatività e immaginazione. Poi, le mette in relazione con l’intelligenza e l’apprendimento, portando al lettore tutta una serie di esempi illuminanti.
Fantasia è un testo fondamentale per chi opera nel campo della creatività.
Avete mai osservato i bambini giocare ? La cura e l’attenzione che mettono nell’atto del gioco, come se fosse la cosa più importante del mondo. Crescendo ci si dimentica, si assume un atteggiamento in linea con la realtà e quel giocare, quella creatività, passa in secondo piano e si dissolve.
Sembra che lo stesso Munari ci voglia sussurrare qualcosa, e con il suo libro lo fa, suggerendo che la creatività è l’unica arma contro il tempo, la vecchiaia e che non c’è età per chi sa vivere con creatività.
Coclusioni
Tutta la sua infinita produzione, da quello che ha creato fino a quello che ha scritto, rivela un grande talento nel giocare con gli opposti, nel ribaltare le regole per vedere cosa se ne può ricavare.
Come ci insegnano i suoi libri-giocattolo, l’utilizzatore finale deve essere libero di modificare quello che riceve, di interagire per ricavarne il senso che ritiene più utile.
Ecco un consiglio di lettura che ritengo debbano leggere tutti una volta nella vita, non solo chi si occupa di design:
– Da cosa nasce cosa. Appunti per una metodologia progettuale.
In questo libro Munari non parla solo di design, ma spiega anche di come il design è presente in ogni piccola cosa.
E ricordate:
Complicare è facile, semplificare è difficile. Per complicare basta aggiungere tutto quello che si vuole, colori, forme, azioni, decorazioni, personaggi, ambienti pieni di cose… La semplificazione è il segno dell’intelligenza.
Molto interessante! Sei una fonte di ispirazione e offri dei contenuti che mi aiutano a comprendere meglio! Continua cosi
Grazie Alberto! 🙂