
La stampa Risograph è uno dei principali trend del 2022 e si pone a metà strada fra la serigrafia e la stampa offset.
Ma che cos’è esattamente e quali sono le sue particolarità?
Scopriamolo subito!
Come si crea?
Non appena si manda in stampa un file, la macchina di stampa crea una nuova matrice che viene avvolta attorno ad un cilindro attraverso il quale passa dell’inchiostro liquido.
Per ogni colore deve essere preparata una matrice dedicata e il processo deve essere ripetuto reinserendo di volta in volta il foglio nella stampante; questo permette di raggiungere risultati unici grazie alla sovrapposizione di colori.

L’inchiostro attraversa la matrice forata e si imprime sul foglio.
Come nella serigrafia, si stampa un colore alla volta. Un immagine in bi – o policromia richiede più passaggi degli stessi fogli dopo aver sostituito il cilindro.
A differenza della serigrafia, però, nella stampa Risograph si può giocare con i mezzi toni: utilizzando inchiostri semitrasparenti sovrapponendoli si possono ricavare infiniti giochi di colore.
Ci sono dei limiti?
Utilizzare grandi blocchi di colori saturi si rischia di produrre sgommature, che è possibile cancellare in un secondo momento. Stampare un colore per volta si ha inoltre il rischio che le stampe multicolore risultino fuori registro.
Il fascino della stampa Risograph sta nella sua natura analogica: non va bene per chi cerca la massima risoluzione.
Non può produrre risultati perfetti come la stampa a getto d’inchiostro o quelle a laser. Il prodotto sarà sempre diverso da come appare in schermo e ogni stampa sarà leggermente diversa da tutte le altre.
Conclusioni
Questa tecnica è diventata presto uno strumento per artisti e designer per creare bellissime opere d’arte astratte, poster e pubblicità da cui è impossibile distogliere lo sguardo, proprio per questi colori vividi unici che altre stampanti non possono produrre e le lievi imperfezioni, come sbavature di inchiostro, colori incoerenti, problemi di allineamento imprevedibili e le trame ruvide.
Voi che ne pensate di questa tecnica? L’avete già sperimentata?
Fatemelo sapere qui sotto nei commenti 😉
Alla prossima!